Da oggetto a soggetto dell'esperienza

Maria Teresa Speranza, Da oggetto a soggetto dell'esperienza: essere al mondo in virtù del proprio corpo

La filosofia del XX secolo ha introdotto il concetto del corpo proprio, del corpo come il nostro être-au-monde. Considerato da Platone come la prigione del corpo, e da Cartesio come una macchina, completamente separata dalla nostra coscienza, il corpo è stato a lungo considerato l’oggetto e non il protagonista della nostra esperienza. A partire dalla tesi di Merleau-Ponty, che noi siamo al mondo attraverso il nostro corpo, il saggio si propone di indagare il ruolo del corpo nell’orizzonte concettuale della percezione, dell’intenzionalità e della conoscenza, riferendosi anche all’antropologia filosofica di Arnold Gehlen e a un famoso caso della letteratura neurologica, il soldato Schneider.  

The philosophy of the twentieth century has introduced the concept of the lived body, of the body as our être-au-monde. Considered by Plato as the prison of the soul, and by Descartes as a machinery, completely separate from our consciousness, the body has long been considered the object of our experience, rather than the direct protagonist. Starting from the thesis of Merleau-Ponty, that "we are in the world by our body", the paper aims to investigate the role of the body in the context of perception, intentionality and knowledge, referring also to the anthropology of Arnold Gehlen and a famous neurologist case of literature, the soldier Schneider.

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