TELMO PIEVANI, Imperfezione. Una storia naturale

 

 

Telmo Pievani, Imperfezione. Una storia naturale, Milano, Raffaello Cortina, 2019

 

Recensione di Claudia Iorio (IV A/SC, Liceo Statale Salvatore Pizzi di Capua) - la recensione è stata premiata dalla Commissione scientifica del "Premio Asimov".

 

“Il senno di poi fa apparire necessario e compiuto, cioè perfetto, ciò che non lo è per nulla. […] Come se non ci fosse mai stata davvero scelta. Come se tutto fosse già stato scritto nelle carte distribuite all’inizio. Come se la necessità avesse tessuto da sempre la sua tela. […] Il senno di poi è un veleno. Liberiamocene, e anche il futuro ci sembrerà più aperto”. (pp. 20 

Con queste parole incisive e profonde Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista italiano, contesta in Imperfezione. Una storia naturale la convinzione umana secondo la quale tutto ciò che esiste sia perfettoMentre ancora oggi molti, scienziati e non, continuano a proclamare “con il senno di poi” la perfezione dell’universo e degli esseri viventi, seguendo una visione finalistica per la quale tutto sarebbe già scritto in partenza, Pievani sceglie di andare contro corrente e dimostra con argomenti scientifici e filosofici e con esempi concreti l’imperfezione di tutte le cose. Il filosofo ci fa capire come tutto quello che ci circonda potrebbe essere molto diverso da come è. Basta modificare qualche evento in uno degli innumerevoli punti critici della storia dell’universo e della vita per dare al divenire della natura una direzione del tutto nuova e inaspettata. 

All’interno del suo libro Pievani parte dall’origine dell’universo fino ad arrivare alla comparsa sul pianeta Terra dell’Homo sapiens.  

Uno dei passaggi del libro più significativi per capire come per Pievani l’imperfezione sia il motore dell’evoluzione è l’analisi del concetto di bricolage, meccanismo già studiato dal premio Nobel François Jacob, che però assume in Imperfezione una portata molto più ampia. Afferma Pievani nel quinto capitolo: “L’evoluzione per selezione naturale fa di necessità virtù e raramente butta via il vecchio per sostituirlo da capo: sarebbe troppo costoso e pericoloso perché l’esigenza di sopravvivenza è continua” (p. 125) 

Così, mediante la sovrapposizione del nuovo sul vecchio, che non viene mai gettato, si sono sviluppati il genoma, tutte le specie vivente e perfino uno strumento in apparenza grandioso e perfetto come il nostro cervello. A proposito del nostro cervello Pievani osserva: È un po’ come se l’evoluzione avesse installato il motore di una Ferrari su una vecchia e gloriosa macchina da corsa del secolo scorso. L’effetto è elettrizzante, ma è plausibile che poi non tutto funzioni alla perfezione. (pp. 129-130) 

Ed è così, mediante un linguaggio carico di ironia, metafore, similitudini e riferimenti filosofici e scientificiPievani mantiene sempre viva l’attenzione del lettore. Imperfezione è un testo che fa riflettere, che sfata il mito dell’uomo copula-mundi e l’idea che l’evoluzione della natura segua un piano prestabilito. Con le sue riflessioni Pievani ci fa sentire meni sicuri noi, fa vacillare sotto i nostri piedi quelle certezze su cui camminiamo pieni di boria. Eppure avere coscienza della nostra fragilità e del carattere contingente della nostra esistenza non è affatto una verità deprimente. Per Pievani è assumendo la nostra imperfezione che possiamo essere veramente liberi e imparare ad avere cura di noi stessi e dell’ambiente.