PASQUALE VITALE, MARIA GAGLIARDINI, Pasolini attraverso i racconti

Pasolini attraverso i racconti. Analisi linguistica, retorica e stilistica di «Donne di Roma» - Pasquale Vitale,Maria Gagliardini - copertina

 

Pasquale Vitale, Maria Gagliardini, Pasolini attraverso i racconti. Analisi linguistica, retorica e stilistica di «Donne di Roma», Pasquale Gnasso Editore, 2021

Recensione di Pietro Salvatore Reina

Analizzare, esplorare l’opera e il terreno intellettuale di Pier Paolo Pasolini è un’esperienza che ha la portata di uno scavo archeologico. Nell’umile, perché tessuto dalla terra, e umano, culturale terreno pasoliniano si «riconosce la radicale mutazione della realtà italiana nel passaggio dal mondo contadino alla civiltà del capitalismo» (Giulio Ferroni, Storia della letteratura italiana. Il Novecento, p. 516).   

Scritto a quattro mani da Pasquale Vitale e Maria Gagliardini Pasolini attraverso i racconti è un’attenta e acuta analisi linguistica, retorica e stilistica di un testo pasoliniano perlopiù sconosciuto: Donne di Roma.  Sette brevi quadri narrativi costituiscono l’opera Donne di Roma la cui prima edizione risale al 1960 edita da Il Saggiatore con il titolo Sette storie di Pier Paolo Pasolini e 104 fotografie in nero di Sam Waagenaar con un’introduzione di Alberto Moravia.

Lo studio dell’universo umano e concettuale di Pasolini percorso con acume e acribia dagli autori Vitale e Gagliardini è introdotto da una Prefazione a firma di Anna Cavaliere, una ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Salerno, che squaderna, spalanca a chi legge la sottile e acuta capacità profetica di Pier Paolo Pasolini. Seduto in groppa ai classici, attento e fine studioso delle pieghe delle parole, dotato di una sensibilità non comune Pasolini – l’unico poeta civile venuto dopo Foscolo a detta di Alberto Moravia – contempla e denuncia nelle rime, nella sua prosa da romanziere, giornalista e saggista, ma anche nelle sceneggiature dei suoi film l’«omologazione» della vita sociale, il crollo dei valori e l’incipiente edonismo spicciolo ed egoistico, il nichilismo che inizia già ad ammorbare il mondo. Le pagine della Prefazione offrono un prezioso conforto ed aiuto ed inscrivono l’azione (itinerarium) linguistica, retorica e stilistica intrapresa dagli autori. Una Prefazione che illumina la recherche di Vitale e Gagliardini offrendosi come un trittico. La prima parte offre una visione-analisi del «nuovo spirito del capitalismo»: «[…] i bisogni del nuovo capitalismo sono inutili e artificiali […]»; «[…] il nuovo capitalismo […] cambia storicamente l’umanità stessa»; «il capitalismo moltiplica i falsi bisogni delle persone […] trascinate “dall’ansiosa volontà di uniformarsi”, di adattarsi ad un unico modus vivendi». In questo processo la scuola, che dovrebbe formare la persona, diviene nell’età dei consumi – e delle «passioni tristi» (M. Benasayag - G. Schmit) – un’istituzione meramente funzionale al mercato. La parte centrale del trittico è occupata dalla «negritudine delle donne». La vita di PPP è riempita da un’«alterità» (Pasolini la chiama «negritudine») che è costituita da alcune figure femminili capitali per la sua identità e formazione. «Figura» centrale è la madre, Susanna Colussi: «Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, / ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore. […] Sei insostituibile». L’«alterità» è poi abitata da forti e sofferenti ma imponenti figure di donne quali Maria Callas – alias Medea -, Anna Magnani, ecc. Infine, la professoressa Cavaliere, costruisce la terza parte della Prefazione-trittico con la vera forza-cemento dell’opera pasoliniana che è il «desiderio» della resistenza. Gli autori del volume non sono solo attratti dal «mito Pasolini» ma con coraggio attraversano e offrono una costruzione dell’officina-opera pasoliniana perché in essa hanno trovato il deposito (thesaurum) della vita stessa dell’Autore che nella sua opera si ri-vela meravigliosamente.

Le sette (un numero culturalmente importante per tante tradizioni mistiche antiche) brevi storie intrecciano figure massicce e potenti come la stessa vita. Questo primo ed originale studio – attento e organico - sulle Donne di Roma è un prezioso strumento didattico per gli studenti e le studentesse dell’ultimo anno della scuola secondaria. Un laboratorio letterario arricchito, come la vita chi cui la Letteratura è espressione, da schede di comprensioni e analisi e da vari approfondimenti. Prezioso è, infine, il «Glossario» che chiude, meglio, suggella questa passeggiata narrativa pasoliniana: parole, lemmi che spiegano le vele e le pieghe di ciò che peculiarmente ci caratterizza e identifica, la parola, le parole.